Ivi è ’l mio cor, et quella che ’l m’invola;
qui veder pôi l’imagine mia sola.
Petrarca
RVF 129
Noi riconosciamo il Bello nei felidi delle grotte di Chauvet, come nelle deisis russe del XVI secolo. La manifestazione del Bello, la sua parusia in questa o quell’opera, ha uguale rotta, dal dentro al fuori, ma approdo ogni volta diverso. Un approdo diverso perché il fuori è sempre diverso: nella normalità fisica e nella percezione naturale, non v’è riavvolgersi del cosmo, ma un suo continuo svolgersi e dispiegarsi, e il tempo e lo spazio soggiacciono a questa linearità. Fuori, tutto scorre. Non v’è, fuori, ritorno dell’identico, poiché se vi fosse, non vi sarebbe la differenza che fonda il tempo e lo spazio: semplicemente l’identico non ritorna, né avviene, ma è.
Mentre la parusia, il farsi presenza dell’idea nell’ente, ha sempre uguale rotta, e questa è dal dentro al fuori, dall’invisibile al visibile, dall’inespresso all’espresso: tale almeno è il punto di vista dell’uomo interiore, cioè di colui che intuisce il dentro. Egli intuisce che quel dentro non muta con gli umori delle teorie fisiche, ma intrattiene con tempo e spazio rapporti molto freddi, distaccati, quasi nulli. Egli intuisce che quel dentro è eterno. Egli intuisce che ciò che chiama Bello si trova lì, fuori dal tempo-spazio, inespresso e difficilmente esprimibile analiticamente, ma simbolicamente esprimibile e sperimentabile.
Ora, il punto di vista dell’artista non è propriamente quello dell’uomo interiore. L’artista si trova ad attraversare il proprio uomo interiore e, nel momento dell’operare, a librarsi da esso, per farlo affiorare, lavorando alla sua manifestazione. Egli è il soggetto espressivo, colui che pensa la superficie. Egli ha già scandagliato il fondo, vi avrà trovato una fossa o un mucchietto di oro e conche, ora si adopera a risalire e a produrre una boa luminosa sull’asse dello scandaglio. Infine, egli firma la boa con l’enigma della propria solitudine, come esemplarmente riesce a Petrarca: qui veder pôi l’imagine mia sola.
Federico Pietrobelli